Ferrara, Capitale delle sagre per due giorni
Ferrara, Capitale delle sagre per due giorni
Misen al Quartiere delle Fiere:
previsti 300.000 assaggi
Sotto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ferrara piu’ di cento espositori, di cui 46 rappresentanti delle sagre ferraresi, sono saliti sul palcoscenico della Fiera il 14 e il 15 aprile. Comunità e luoghi che vivono nell’ombra, dotati di un’operosità straordinaria, che in questa occasione e nel periodo delle sagre da essi organizzate, coinvolgono i visitatori in una forma di rito collettivo.
Lo scopo di queste persone generose è “far star bene”, accogliere, invitare al dialogo, alla gioia di stare insieme e di gustare il buon cibo. Non il fast food, oggi diventato soprattutto junk, ma piatti preparati artigianalmente da volontari, seguendo i vecchi metodi, con ingredienti genuini e impiegando il proprio tempo, mescolando alla maestria il desiderio di soddisfare gli ospiti. Persone a cui piace ancora uscire dalle proprie case per ritrovarsi e “fare filò”, arzdore che mentre cucinano insieme ricordano con passione come le madri, le nonne preparavano quel piatto, che diventa, nella maggior parte dei casi, il nome della festa. La patata, il cappelletto, il caplaz, la salama, la lumaca, il castrato, la bondiola, il balanzon, l’ortica, la pizza, la zucca, l’anguilla, il radicchio, il tartufo…sono le vere stelle delle sagre, ma dietro di loro si nascondono gruppi affiatati, in cui non c’è un unico leader, che si prende la gloria ma tante persone, che dietro le quinte hanno lavorato intensamente su un piano comune: non vi è nessuna differenza tra gli organizzatori. Le specialità culinarie diventano il pretesto per creare unità, per recuperare e rafforzare la propria identità, per tenere vive le tradizio
ni, per rinsaldare il senso di appartenenza alla comunità locale, per ritrovare le radici in irrinunciabili iniziative di solidarietà. Un modo per far conoscere il territorio, le sue tradizioni, le sue bellezze e per invitare chi viene da fuori a ricercare le origini comuni, a dimenticare muri, frontiere, barriere, impedimenti. Non solo cibo. In fiera accanto alla cultura enogastronomica altri saperi: hobbisti che riproducono antichi strumenti di vita contadina, che invitano ancora una volta a lasciare la frenesia, nostra compagna in ogni momento della giornata.